È una domanda che molti si pongono. Ci sono pareri diversi e discordanti, soprattutto sulla quantità che dovrebbe essere consumata per beneficiare delle proprietà della carne. In questo articolo cercheremo di eliminare ogni vostro dubbio.
Linee guida
Le Linee guida per una sana alimentazione fanno chiarezza su questo tema. È il documento italiano di riferimento sulla sana alimentazione rivolto ai consumatori, contenente consigli e indicazioni alimentari elaborate da un’apposita commissione scientifica. La carne, le uova, il pesce e i legumi sono inseriti in un unico gruppo poiché il ruolo nutrizionale principale di tali alimenti è quello di fornire proteine di elevato valore, vitamine e alcuni minerali. Contengono anche ferro e zinco in buone quantità ed elevata biodisponibilità. Per biodisponibilità si intende quella frazione di nutriente che l’organismo è in grado di assorbire e di utilizzare per le proprie funzioni fisiologiche.
Come tutti sappiamo la carne è suddivisa in carni rosse (bovina, suina, caprina, equina) e carni bianche (pollo, tacchino, coniglio). Tale suddivisione è stata fatta a seconda del diverso impatto che il loro consumo genera sulla salute dell’uomo. Come indicato in tale documento: “Fra le carni sono da preferire quelle bianche, meglio se magre, a quelle rosse e grasse, poiché un consumo eccessivo di queste ultime è associato ad un maggiore rischio per alcune malattie cronico-degenerative”. Il problema riguarda le carni trasformate e conservate che possono costituire un rischio per la salute.
Frequenza di consumo
La frequenza di consumo è pari a 3 volte a settimana. Precisamente la carne rossa dovrebbe essere consumata 1 volta a settimana, mentre la carne bianca 2 volte a settimana. Perché quella bianca è più magra e non esistono evidenze scientifiche che dimostrino rischi in casi di assunzione eccessiva. È importante sottolineare che le frequenze di consumo possono variare in base alle necessità e alle esigenze di un individuo. Il contenuto proteico e l’apporto di ferro non differiscono in modo significativo tra i due tipi di carne.
Tutto questo non significa che bisogna eliminare la carne rossa, ma la chiave è sempre quella di scegliere la strada della moderazione ed evitare gli eccessi.
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